Situata sul declivio di un colle, alla sinistra del fiumeAterno in posizione predominante rispetto al massiccio del Gran Sasso d'Italia, conta una presenza giornaliera sul territorio di quasi 100.000 persone per studio, attività terziarie, lavoro e turismo. La città è sede di Università e di enti ed associazioni che la rendono vivace sotto il profilo culturale.
L'Aquila è posta nell'entroterra abruzzese e possiede una superficie comunale di 467 km² che, su scala nazionale, la pone al nono posto per ampiezza. È divisa in 59 tra quartieri e frazioni (vedi elenco). Parte del territorio comunale è compresa nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ed alcuni punti superano abbondantemente i 2.000 metri di quota.
Dal 15 al 17 maggio 2015 la città è stata sede dell'88° Adunata nazionale degli alpini che ha portato nel capoluogo abruzzese oltre 120000 persone provenienti da tutta Italia.
Grazie a queste importanti opere ottenne un'enorme fama ed è annoverato tra gli storici latini più importanti del I secolo a.C. e di tutta la latinitas.
«Aquila era una bella città. D'estate la notte faceva fresco e la primavera degli Abruzzi era la più bella d'Italia. Ma quel che era bello era l'autunno per andare a caccia nei boschi di castagni»
L'importanza delle famiglie Della Rovere e Medici nell'ascesa sociale dei Branconio fu tale che Giovanni Battista introdusse le loro effigi — ovvero i due rami di rovere e le tre palle medicee, tuttora presenti nella blasonatura insieme ai tre colli di Brinconio — nello stemma del casato. Dal canto suo, il Branconio ha avuto il merito di sensibilizzare papa Leone X all'ambito artistico realizzando inoltre, alla sua morte, un inventario dei gioielli posseduti dal pontefice che rappresenta un documento unico nel suo genere.
Il testamento di Giovanni Battista, comprendente importanti titoli e privilegi tra cui il controllo dell'abbazia di San Clemente a Casauria, ed il prestigio conquistato a Roma, consentì ai Branconio di acquisire maggiore potere anche nella terra natìa; negli anni seguenti Fabrizio Branconio ricoprì per quattro volte la carica di camerlengo della città dell'Aquila e la famiglia svolse un ruolo fondamentale nel processo di rinnovamento e modernizzazione artistica, economica e sociale della città nel corso di tutto il Cinquecento.
L'Aquila è storicamente suddivisa in quattro quartieri, detti Quarti.
Il Quarto di Santa Giusta (precedentemente San Giorgio) è uno dei quattro quarti dell'Aquila; quarto forconese, fa riferimento al quadrante sud-orientale della città.
Comprende alcune tra le aree più caratteristiche della città tra cui è doveroso ricordare Costa Masciarelli, grazioso vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, da Piazza Duomo a Porta Bazzano. Longitudinalmente è invece attraversato da Corso Federico II, cardo dell'impianto urbano quattrocentesco cittadino che si sviluppa da Piazza Duomo a Porta Napoli.
Il Palazzo della Congregazione dei Nobili, meglio noto come Palazzetto dei Nobili o anche Oratorio dei Nobili, è un palazzo storico dell'Aquila.
A livello topografico costituisce il centro esatto della città dentro la cinta muraria; di questa particolarità si trova riscontro nel bassorilievo posto sul lato orientale dell'edificio, quello rivolto verso via delle Aquile e piazza del Palazzo, e realizzato dai gesuiti nel XVIII secolo.
Esempio pressoché unico di equilibrio tra architettura civile e religiosa, coerente quindi alle origini miste (papali e reali) della città, sorge sul luogo di una preesistente architettura rinascimentale, il Palazzo della Camera, che sino al Seicento costituì il centro della vita politica aquilana insieme all'adiacente Palazzo Margherita.
Corso Vittorio Emanuele (II), più semplicemente il Corso, è la principale strada del centro storico dell'Aquila. Cardo dell'impianto urbanistico rinascimentale, attraversa la città longitudinalmente dalla Fontana Luminosa fino a Piazza del Duomo, dove si immette in viale Federico II. Affiancata per un lungo tratto da portici ed interamente zona pedonale, è meta di passeggio e shopping.
Per le sue differenti caratteristiche nella parte settentrionale (stretta e priva di portici) e meridionale (più larga e porticata) è d'uso comune distinguere i due tratti con i nomi di corso stretto e corso largo.
Nella città e in tutto il territorio comunale dell'Aquila è presente un considerevole numero di chiese, tra cui una Cattedrale metropolitana e tre basiliche minori.
È sede di un giubileo annuale, il primo della storia, istituito con la Bolla del Perdono del 29 settembre 1294 e noto con il nome di Perdonanza Celestiniana; pertanto, è caratterizzata dalla presenza di una Porta Santa sulla facciata laterale.
La fontana delle 99 cannelle, detta anche fontana della Rivera, è un monumento storico dell'Aquila.
Situata nella zona della Rivera — una delle più antiche del centro storico, a ridosso del fiume Aterno — la fontana è costituita da novantatré mascheroni in pietra e sei cannelle singole, dalla maggior parte dei quali sgorga l'acqua. Secondo la tradizione, le cannelle rappresenterebbero i novantanove castelli che, nel XIII secolo, parteciparono alla fondazione dell'Aquila.
La Perdonanza Celestiniana è un evento storico-religioso che si tiene annualmente all'Aquila e che ha il suo apice con l'apertura della Porta Santa il 28 agosto.
L'Università degli Studi dell'Aquila è una università statale italiana che ha sede nella città di l'Aquila, fondata nel 1596 e dunque la più antica università d'Abruzzo, il suo bacino di utenza si estende oltre la regione e include alcune zone del Lazio, del Molise, dell'Umbria e della Puglia. È una università con una forte caratterizzazione tecnico-scientifica legata alla presenza di importanti gruppi di ricerca e corsi di laurea molto consolidati nel panorama nazionale.
Paganica è una frazione dell'Aquila, situata a circa 7 chilometri dal capoluogo ai piedi del Gran Sasso d'Italia, a 669 metri sul livello del mare, ha una popolazione di circa 5.024 abitanti. Il 6 aprile 2009 il centro è stato colpito da un disastroso terremoto che ha causato danni pesantissimi all'abitato, con conseguente evacuazione totale.
La flora del Parco nazionale del Gran Sasso d'Italia e Monti della Laga è estremamente varia a seconda della zona e della quota d'interesse: andando dalla parte sud-est della catena del Gran Sasso d'Italia, versante aquilano, verso la parte nord-ovest, versante teramano, troviamo un ambiente totalmente diverso. L'area protetta è abitata anche da numerosi mammiferi e uccelli. La specie più interessante del Parco è rappresentata dal camoscio d’Abruzzo, ungulatoendemico degli Appennini, che fino al secolo scorso aveva nel Gran Sasso la sua roccaforte.