Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia sono aree di extraterritorialità che si trovano principalmente a Roma e altri luoghi della città metropolitana di Roma.

A parte il Pontificio Seminario Romano Minore, tutti i territori nella città di Roma sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO[1].

Le zone si trovano sul suolo italiano: la sovranità territoriale è stata concordata in occasione della firma dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929); con la risoluzione della Questione romana, per decisione del Governo italiano, questi luoghi sono trattati secondo le regole del diritto internazionale alla stregua di ambasciate di Paesi stranieri. La superficie complessiva di tali immobili è di circa 700 000 m².[2]

Città di Roma

[modifica | modifica wikitesto]
Zona extraterritoriale di Castel Gandolfo - 1 Palazzo Apostolico - 2 Giardino della villa Cybo - 3 Villa Barberini con giardini adiacenti, sede estiva del Pontificio Collegio Urbano di Propaganda Fide e azienda agricola pontificia - 4 Oliveto ex Bacelli - 5 Collegiata di San Tommaso e adiacente casa parrocchiale
  1. ^ unesco.it, http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/330.
  2. ^ a b c www.vatican.va, https://www.vatican.va/news_services/press/documentazione/documents/sp_ss_scv/informazione_generale/extraterritoriale_it.html. URL consultato il 1º ottobre 2022.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]