Athyma nefte

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Athyma nefte
Esemplare femminile di A. nefte
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaPapilionoidea
FamigliaNymphalidae
SottofamigliaLimenitidinae
TribùLimenitidini
GenereAthyma
SpecieA. nefte
Nomenclatura binomiale
Athyma nefte
(Cramer, 1780)
Sinonimi

Papilio nefte
Cramer, 1780

Sottospecie
(parziale)
  • A. n. asita Moore, 1858
  • A. n. nefte (Cramer, 1780)
  • A. n. subrata Moore, 1858
  • A. n. inara (Doubleday, 1850)
Primo reperto di un ginandromorfo vivo di una Athyma nefte proveniente dall'India

Athyma nefte (Cramer, 1780)[1][2] è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Nymphalidae, presente nell'Asia meridionale e nel Sud-est asiatico.[1][2]

La seguente descrizione è basata sul lavoro di Bingham.[3][4]

Athyma nefte nivifera

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Questa sottospecie è stata osservata nel Borneo e nella penisola malese.

Maschio: la pagina superiore è nera con macchie bianco neve più o meno bordate con irrorazioni di scaglie blu. L'ala anteriore mostra una striscia discoidale oscuramente divisa e irregolare lungo il margine superiore; una fascia discale bianca molto curva e ampiamente interrotta; quest'ultima composta da tre macchie quadrate oblique inclinate verso l'esterno negli interspazi 1 u9 1 e 2, e tre macchie oblunghe inclinate verso l'interno negli interspazi 4, 5 e 6, nessuna macchia nell'interspazio 3; al di là di questo si trovano una linea chiara subterminale interna ed una esterna divise da una stretta fascia nera trasversale, la prima che termina vicino all'apice in una piccola e stretta macchia bianca posta obliquamente.[3] Ala posteriore: la banda discale dell'ala anteriore continua come una banda bianca trasversale subbasale; una banda postdiscale, più stretta, più o meno maculare anch'essa bianca, e una banda subterminale chiara, ancora più stretta, molto distinta. L'interspazio tra le bande postdiscale e subterminali è più scuro del colore di fondo generale dell'ala, e la banda postdiscale sul lato interno è delimitata da segni a forma di cono di colore simile.[3] La pagina inferiore marrone presenta macchie bianche, come sulla pagina superiore, ma alquanto diffuse, gli interspazi del colore di fondo più o meno macchiati di marrone più scuro, formanti sul posteriore una cospicua serie discale di macchie trasversali negli interspazi; il margine dorsale del posteriore è diffusamente bianco bluastro.[3]

Le antenne, la testa, il torace e l'addome si presentano superiormente con un nero brunastro scuro, il torace e la base dell'addome sono attraversati rispettivamente da una barra bianco bluastra; inferiormente, i palpi, il torace e l'addome sono bianco-bluastri.[3]

Femmina: la pagina superiore è nera, con macchie simili a quelle del maschio, ma di color giallo-arancio e molto più larghe; sulla parte anteriore la fascia discale è completa, la fascia subterminale interna è molto più ampia e meglio definita.[3] Il colore di fondo della pagina inferiore è marrone più chiaro rispetto al maschio, le macchie sono come sulla pagina superiore ma bianco rosate, le macchie marrone scuro negli interspazi e la serie di macchie discali scure sul posteriore più prominenti.[3]

Athyma nefte asita

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È stata descritta in Birmania, nella regione del Tenasserim. Differisce da A.n. nivifera come segue:

Pagina superiore maschile. Ala anteriore: stria discoidale più nettamente divisa, porzione preapicale prominente; fascia discale più ampia, la macchia anteriore che compone la sua metà posteriore non più larga delle altre, non conica verso l'esterno; due vistose macchie preapicali giallo-arancio. Ala posteriore: fascia subbasale leggermente più ampia. Pagina inferiore: colore di fondo marrone più ocraceo; ali anteriori preapicalmente giallo-arancio.[3]

Pagina superiore femminile: macchie di un giallo-arancio un po' più intenso; la fascia discale anteriore e quella postdiscale posteriore sono decisamente più larghe; la stretta fascia subterminale interna sull'ala anteriore mal definita posteriormente; le macchie preapicali sono molto più piccole. Pagina inferiore: colore di fondo molto più ocraceo.[3]

Athyma nefte inara

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Esemplare maschile a Jairampur (Arunachal Pradesh)
Esemplare nel santuario della fauna selvatica di Aralam, Kerala

Come Athyma nefte nivifera ma differisce nei dettagli. Si trova in India.[1][2]

Maschio: pagina superiore nera con macchie bianco neve più o meno bordate con irrorazioni di scaglie blu. Ala anteriore: striatura discoidale da bianco scuro a ferruginosa scura, ad eccezione della porzione preapicale che è sempre preminentemente bianca; banda discale bianca ampia, diritta e quasi completa rimossa dal margine terminale e composta da tre macchie quadrate oblique verso l'esterno negli interspazi 1 a, 1 e 2, e tre macchie oblunghe inclinate verso l'interno negli interspazi 4, 5 e 6, una piccola macchia nell'interspazio 3; al di là di questa una linea subterminale interna giallo-arancio, maculare, ben definita e una linea subterminale esterna chiara divisa per divisa solo dalle vene nere, la prima che termina vicino all'apice in una stretta macchia bianca di media grandezza posta obliquamente.[3] Ala posteriore: la banda discale dell'ala anteriore continua come una banda bianca trasversale subbasale: una banda postdiscale, più stretta, più o meno maculare anch'essa bianca, e una banda subterminale chiara, ancora più stretta, molto distinta. L'interspazio tra le bande postdiscale e subterminali è più scuro del colore di fondo generale dell'ala, e la banda postdiscale sul lato interno è delimitata da segni a forma di cono di colore simile.[3] Pagina inferiore: color ocraceo bruno chiaro, sfumata di giallo-arancio sull'apice delle ali anteriori e sulla porzione anteriore della fascia postdiscale delle ali posteriori; le macchie simili sul lato superiore ma alquanto diffuse, la striscia discoidale e la metà posteriore della fascia subterminale interna sull'ala anteriore e la fascia postdiscale posteriormente sull'ala posteriore soffusa di rosa bluastro molto pallido; le intercapedini del fondo colorano piccole macchie bruno più scure, formando sul posteriore una cospicua serie di macchie trasversali discale nelle intercapedini; il margine dorsale del posteriore è largamente bianco bluastro.[3]

Le antenne, la testa, il torace e l'addome si presentano superiormente di un colore nero brunastro scuro, il torace e la base dell'addome attraversati rispettivamente da una barra bianco bluastra; sotto, palpi, torace e addome bianco-bluastri.[3]

Femmina: pagina superiore nera, macchie simili a quelle del maschio, ma di colore giallo-arancio chiaro e molto più larghe; sulla parte anteriore la fascia discale completa e molto ampia, la fascia subterminale interna ridotta ad un tornale e due o tre macchie preapicali.[3] Pagina inferiore: colore di fondo giallo ocraceo brillante, macchie bianco rosate, ma in gran parte soffuse di giallo pallido; le macchie bruno scure negli interspazi e la serie di macchie discali scure sul posteriore più prominenti, e sull'anteriore grandi, e in forte contrasto con il colore di fondo.[3]

Sviluppo, alimentazione e habitat

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Il bruco è cilindrico, con sei file di spine sottili ramificate, di cui la dorsale è inferiore a quella laterale e quelle sul terzo e quarto segmento inferiori al resto, il secondo segmento inerme; le basi delle zampe sono dotate di brevi spine semplici. Colore verde puro, con una grande macchia marrone sul nono segmento. Spine marroni e testa marrone scuro, testa ricoperta di brevi spine marroni semplici e tubercoli bianchi. Si nutre di Glochidion velutinum e G. zelanicum.

La pupa è come quella di Athyma ranga ma dei curiosi processi sul dorso, quello posteriore è molto più lungo e più inclinato in avanti.[3]

Almeno nel Borneo, ma probabilmente anche altrove, gli adulti - come gli altri Athyma - generalmente non ispezionano carogne o frutti marci per attingere liquidi.[5]

  1. ^ a b c (EN) Varshney R.K. e Peter Smetacek, A Synoptic Catalogue of the Butterflies of India, Butterfly Research Centre, Bhimtal & Indinov Publishing, New Delhi, 2015, pp. 196, DOI:10.13140/RG.2.1.3966.2164, ISBN 978-81-929826-4-9.
  2. ^ a b c (EN) Markku Savela, "Athyma". Lepidoptera and some other life forms, su nic.funet.fi, 9 marzo 2007. URL consultato l'8 settembre 2007.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (EN) Charles Thomas Bingham, Fauna of British India. Butterflies Vol. 1, 1905, pp. 304–307.
  4. ^ (EN) Frederic Moore, Lepidoptera Indica. Vol. III, Londra, Lovell Reeve and Co., 1896–1899, pp. 194–198.
  5. ^ (EN) K. C. Hamer, J. K. Hill e S. Benedick, Diversity and ecology of carrion- and fruit-feeding butterflies in Bornean rain forest, in Journal of Tropical Ecology, vol. 22, n. 1, 2006, pp. 25–33, DOI:10.1017/S0266467405002750.

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